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September 4, 2022
Differenze tra THC e CBD e tutti i cannabinoidi
Con il termine cannabinoidi vengono indicati gli
elementi chimici che si trovano all’interno della pianta di
cannabis, più nello specifico all’interno dei suoi fiori.
Questi elementi sono in tutto sei, come elenchiamo di seguito.
- THC (tetraidrocannabinolo): si tratta dell’elemento inebriante e psicotropo della canapa, motivo per cui è illegale in molti paesi; cionondimeno, in alcuni stati esso viene utilizzato per produrre farmaci che alleviano alcuni degli effetti collaterali delle terapie oncologiche.
- CBD (cannabidiolo): questa è la sostanza “innocua” della canapa, responsabile di reazioni calmanti e antidolorifiche. Per questo motivo viene utilizzato per produrre farmaci in molti paesi, in cui è quindi legale (tra cui l’Italia).
- CBC (cannabichromas o cannabicromene): funge da potenziatore per l’effetto terapeutico del CBD, ma non ha il suo effetto rilassante, quanto piuttosto quello antinfiammatorio.
- CBN (cannabinolo): si ottiene dall’ossidazione del THC (e quindi si trova nella cannabis essiccata), ma a quanto è stato studiato finora, non ha effetti di alterazione della psiche. Su questa sostanza non c’è una legislazione ben precisa, ma essendo affine al THC, potrebbe essere sottoposta a restrizioni simili.
- CBG (cannabigerolo): sostanza non psicoattiva, ha come il CBD effetti antidolorifici, e viene usato per la cura di patologie legate alla pelle, quali psoriasi ed ** eczemi**.
- THCV (tetraidrocannabivarina): a differenza del THC, ha un effetto psicotropo di gran lunga minore e, soprattutto, contribuisce alla stimolazione del metabolismo ed è per questo in corso uno studio per utilizzarlo per aiutare le persone in sovrappeso.
Differenze tra THC e CBD: da cosa sono determinate? #
Le principali differenze sono, quindi, tra THC e CBD, e quesste
vengono causate dalla diversa interazione delle due sostanze con i
recettori dei cannabinoidi che sono presenti nel
nostro cervello (CB1 e CB2) e che
emulano gli effetti di altre sostanze che sono invece naturalmente
prodotte dal nostro organismo (definiti scientificamente
endocannabinoidi).
I recettori sono i responsabili della trasmissione dei messaggi
degli endocannabinoidi tra le le cellule e dall’esterno all’interno
delle stesse.
Come già accennato, si dividono in CB1 e CB2, che si trovano in zone
diverse del nostro corpo: finora i ricettori CB1 sono stati
localizzati nel cervello, nel midollo spinale, nelle cellule
adipose, nel fegato e nel pancreas, nei muscoli scheletrici, nel
tratto gastrointestinale e nel sistema riproduttivo; d’altro canto,
i ricettori CB2 si trovano nelle cellule immunitarie e adipose,
nelle ossa e, in misura minore, nel tratto gastrointestinale, nel
fegato e nel sistema riproduttivo.
Ma cosa comporta la presenza nel nostro corpo di questi componenti
in relazione all’assunzione di THC e CBD? Per quanto riguarda il
THC, esso ha una forma molecolare simile all’endocannabinoide
anandamide, struttura che gli permette di legarsi a entrambi i
recettori. Una volta legatosi al recettore CB1, il THC innesca in
noi il famigerato sballo, dato che va ad aumentare la
quantità di dopamina nel nostro organismo e a stimolare il senso di
appetito, mentre quando si lega al CB2 esso agisce come agonista
parziale, ovvero un moderatore del dolore.
A proposito invece del CBD, esso presenta risultati scarsi nel
legarsi ai due recettori: le ricerche finora svolte dimostrano
infatti che il CBD blocca la reazione dei recettori CB1 a dosi basse
di THC, limitandone quindi gli effetti psicoattivi, ma allo stesso
tempo, interagendo con recettori CB2, GPR55 e 5-HT1A, riduce l’ansia
e agisce positivamente sulla nostra memoria.
Trova nuove informazioni e approfondimenti su cosa sono il THC e il CBD nel dettaglio
Riassumendo quindi quali sono le principali differenze tra THC e CBD, possiamo quindi elencare gli effetti, causati dal diverso modo in cui queste due sostanze si legano ai recettori del sistema endocannabinoide: mentre il THC è portatore dell’effetto psicoattivo della cannabis, favorendo un aumento dell’appetito e affaticando la memoria a breve termine, il CBD non produce nessuno di questi effetti, ma al contrario ha proprietà analgesiche, antinfiammantorie, antidolorifiche e rilassanti. Il CBD è stato infatti utilizzato per realizzare trattamenti farmaceutici contro le malattie degenerative del sistema nervoso, quali Parkinson, Alzheimer e epilessia. Questa prima grande differenza è il motivo per il quale la prima sostanza è considerata illegale in molti paesi, mentre la seconda è stata legalizzata in tantissimi stati (tra cui anche l’Italia).
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